Sapevi che il Radon rappresenta il secondo maggiore fattore di rischio per il cancro ai polmoni dopo il fumo di tabacco? Per sensibilizzare e ridurre l’esposizione a questo gas, l’INAIL ha rilasciato un documento informativo che evidenzia le misure preventive da adottare nei Luoghi di Lavoro.

Cos’è il Radon
Il Radon è un gas naturale inodore e incolore, e dunque impercettibile. In quanto appartenente alla categoria 1 delle sostanze cancerogene, l’inalazione di Radon può danneggiare il DNA cellulare, portando a gravi conseguenze sulla salute.

Regolamentazioni
Attualmente, il Decreto Legislativo 101/2020 stabilisce le norme per la gestione dell’esposizione al Radon nei luoghi di lavoro. Questo gas si trova prevalentemente nel suolo, quindi può essere presente potenzialmente in tutte le aree lavorative, specialmente in spazi come seminterrati, locali a pianoterra o aree vicine a grandi masse d’acqua.

Misure di Controllo
Per determinare la concentrazione di Radon, è necessario misurare la media annua nel luogo di lavoro e assicurarsi che non superi i 300 Bq/m³. In caso di superamento, il datore di lavoro è tenuto ad intervenire con misure correttive. Anche quando i livelli sono al di sotto del limite di riferimento, è consigliabile effettuare modifiche strutturali per minimizzare ulteriormente la presenza di Radon. Le verifiche devono essere ripetute ogni otto anni, oppure ogni quattro anni se i livelli sono stati precedentemente ridotti al di sotto del limite.

Valutazione del Rischio
La valutazione del rischio legato all’esposizione al Radon deve seguire le linee guida del D.Lgs. 101/2020 ed essere inclusa nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). I Datori di Lavoro sono tenuti a informare le autorità competenti in caso di superamento dei limiti, descrivendo dettagliatamente gli interventi attuati per mitigare l’esposizione.