Alcuni fra i cambiamenti più importanti in materia di lavoro riguardano diversi ambiti:

• Detassazione mance personale settore ricettivo e di somministrazione di pasti e bevande, dal 2023 le mance erogate ai lavoratori con reddito di lavoro dipendente non superiore a 50.000 euro nel settore della ristorazione e attività ricettive, avranno un’imposta IRPEF sostitutiva del 5%, nel limite del 25% del reddito percepito nell’anno per le relative prestazioni di lavoro. 
  
  

• Riduzione dell’imposta sostitutiva IRPEF applicabile ai premi di produttività dei lavoratori dipendenti, solo per il 2023 i premi di produttività saranno detassati al 5% in sostituzione della precedente aliquota del 10%.
  
  

• Riduzione del cuneo fiscale per i contributi a carico lavoratore. Questo esonero della contribuzione carico lavoratore sarà pari al 2% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 2.692 euro, e al 3% se la retribuzione imponibile non eccede l’importo mensile di 1.923 euro.
  
  

• Esonero contributivo assunzione percettori Reddito di Cittadinanza, riconosciuto ai datori di lavoro privati che nel 2023 assumono o trasformano in contratto a tempo indeterminato i lavoratori che percepiscono il Reddito di Cittadinanza.
  
  

• Sgravio contributivo per l’assunzione di donne, ai datori di lavoro che assumono donne lavoratrici l’esonero contributivo è riconosciuto al 100% nel limite massimo di 8.000 euro annui.
  
  
• Smart Working per lavoratori fragili, confermato fino al 31 Marzo 2023, i datori di lavoro in ente privato e pubblico, devono garantire il diritto allo svolgimento del lavoro in smart working, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento.
  
  
• Nuova disciplina voucher lavoro (Prestazioni occasionali), per ciascun utilizzatore il limite massimo dei compensi dal 2023 è pari a 10.000 euro. Le Prestazioni occasionali possono essere utilizzate anche alle attività lavorative svolte nell’ambito delle attività di discoteche, sale da ballo, night club e simili.
  
  
• Congedo parentale, l’indennità per il congedo parentale è aumentata, in alternativa tra i genitori, per la durata massima di un mese fino al sesto anno di vita del bambino, alla misura dell’80% della retribuzione.