Un recente report dell’ISTAT evidenzia una realtà preoccupante circa la diffusione delle molestie sessuali sul luogo di lavoro. Secondo i dati, il 13,5% delle donne tra i 15 e i 70 anni, che attualmente lavorano o hanno lavorato in passato, ha subito questa tipologia di molestie. La percentuale sale al 21,2% tra le giovani donne di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Non sono esenti neanche gli uomini: il 2,4% di loro ha vissuto esperienze simili.

A livello europeo, la situazione è variabile: Finlandia e Slovacchia registrano i valori più alti, con oltre il 50% di donne che sono state vittime di molestie sul lavoro, mentre Lettonia (11,1%), Bulgaria e Portogallo (12%) e Polonia (13%) presentano i tassi più bassi.

Le molestie spaziano dagli sguardi inappropriati che generano disagio, alla condivisione di foto esplicite, passando per scherzi e commenti offensivi sul corpo o sulla vita privata, fino ad arrivare alle molestie fisiche. Altre forme includono avances, e-mail o messaggi sessualmente espliciti sui social media.

I soggetti con un titolo di studio elevato sono maggiormente esposti al rischio: il 14,8% delle donne laureate tra i 15 e i 70 anni subisce molestie, rispetto al 12,3% di coloro che possiedono un titolo di studio medio-basso. 

In circa un quinto dei casi, le vittime, indipendentemente dal genere, subiscono molestie ripetute dalla stessa persona.

Sebbene la problematica non si limiti al contesto lavorativo, è cruciale che le aziende si accertino di adottare misure efficaci per prevenire e contrastare questo tipo di situazioni, garantendo un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per ogni individuo.
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